La razza benedetta


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«Tutte queste cose le ha fatte la mia mano, e così sono tutte venute all’esistenza», dice il SIGNORE. «Ecco su chi io poserò lo sguardo: su colui che è umile, che ha lo spirito afflitto e trema alla mia parola.» Isaia 66:2

Leggendo il capitolo 61 del libro di Isaia, troviamo che Iddio ha una buona notizia dedicata agli umili, coloro cioè che hanno deciso di disfarsi, di svuotarsi del proprio IO, così come ha fatto Gesù. Per queste persone Lui ha in serbo qualcosa di meraviglioso.
Possiamo leggere anche quanto chiedono a Dio alcuni credenti: “Oh, se Tu squarciassi i cieli! Oh, se Tu scendessi, davanti a Te sarebbero scossi i monti! Allora sì che tutti crederebbero in Te…e le nazioni tremerebbero davanti a te!” Isaia 64:1,2
Ma quanti hanno creduto mentre Gesù era sulla terra? Eppure non ha Egli compiuto opere grandi? Allora perché l’ uomo continua a dire “Sono convinto che se Dio facesse ancora… io crederei subito”?
Dio non è cambiato, quindi non è giusto usare queste espressioni.
Diciamo piuttosto: «se “IDDIO FA”, come mai io non vedo e non usufruisco del Suo fare?». La risposta la troviamo nel verso del testo: «Ecco su chi io poserò lo sguardo: su colui che è umile, che ha lo spirito afflitto e trema alla mia parola.»
La parte inadempiente è l’uomo, ma ci sono credenti che continuano a desiderare di essere risvegliati per poter gioire col Signore: “Non tornerai forse a darci la vita, perché il tuo popolo possa gioire in te?” Salmo 85:6

Elia se ne era appena andato col Signore ed Eliseo si trovava a dover ritornare per la strada attraversata dal fiume e disse:”Dov’è il Signore, Dio d’Elia?”. 2Re 2:14
C’era bisogno di un miracolo e il miracolo avvenne, perché il Dio d’Elia era anche il Dio d’Eliseo.
Quando evangelizziamo, non è improbabile sentirsi dire “Se Iddio guarisce mia moglie (o figlio o nipote ecc…), io divento come uno di voi”. C’è sempre questo “SE” rivolto a Dio invece che a noi.

«Ecco su chi io poserò lo sguardo: su colui che è umile, che ha lo spirito afflitto (= non significa pieno di dispiaceri, bensì afflitto nel vedere le cose che non vanno secondo la volontà di Dio)
e trema alla mia parola (=quando legge la Parola, sente ogni verso indirizzato a se stesso).»
E’ un verso che riguarda tutte le epoche (e quindi anche i nostri giorni) ed è a proposito dell’umiltà. Per chi ancora non ha capito di cosa si tratti:

“Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù,
il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente,
ma spogliò sé stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini;
trovato esteriormente come un uomo, umiliò sé stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte della croce.
Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome”… Filippesi 2: 5- 9

Gesù ha tracciato e percorso la strada dell’umiltà; il verso 7 ci segnala che Egli spogliò sé stesso, o come dice un’altra versione, svuotò se stesso.
Tutto il capitolo 61 di Isaia è un inno dedicato agli umili e il verso 9 recita: “La loro razza sarà conosciuta fra le nazioni, la loro discendenza, fra i popoli; tutti quelli che li vedranno riconosceranno che sono una razza benedetta dal SIGNORE.”
E’ la razza degli umili che hanno umiliato se stessi davanti a Dio e agli uomini.

“Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre” Matteo 11:29
Troverete finalmente riposo alle anime vostre, solo quando deciderete di umiliarvi davanti a Dio.
Finirà l’agitazione, si fermeranno i brutti pensieri, la Sua volontà è fatta, non la nostra.
Gesù umiliò se stesso nella notte del Getsemani; mentre era così afflitto da quello che stava per avvenire, provava dolore e tutto si era presentato come un calice amaro da bere, disse: “Padre, se Ti è possibile, allontanami questo calice”. Ma sia fatta non la mia volontà, ma la Tua volontà.”
Ecco, accettare la volontà di Dio anche quando sembra crudele.
Abramo avrebbe dovuto uccidere suo figlio. Questo gli era stato richiesto proprio da Dio, Colui che miracolosamente glielo aveva dato. Nella Bibbia non troviamo che si oppose, ma avendo fiducia in Dio, umiliò se stesso davanti a Lui – e sappiamo in che modo glorioso si concluse la faccenda.
Questa è la realtà degli umili; Gesù continua a ripeterci “Imparate da me, perché Io sono mansueto ed umile di cuore” Matteo 11:29
“Gli umili avranno abbondanza di gioia nel SIGNORE e i più poveri tra gli uomini esulteranno nel Santo d’Israele” Isaia 29:19

Umiliarsi davanti a Dio: questa è la partenza, perché chiunque vuole essere un Suo discepolo, deve rinunziare a se stesso!
Gli umili avranno abbondanza di gioia nel Signore! Se non ci umiliamo, non possiamo vedere la mano di Dio – e non basta dire Amen, bisogna farlo!

“Se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega, cerca la mia faccia e si converte dalle sue vie malvagie, io lo esaudirò dal cielo, gli perdonerò i suoi peccati, e guarirò il suo paese.” 2 Cronache 7:14

Gesù recitò un passo che Lo riguardava: “Lo Spirito del Signore è su di me e mi ha preparato per annunciare agli umili la buona novella”. Gli umili formano un popolo speciale verso il quale Dio ha in serbo manifestazioni continue del Suo amore e della Sua onnipotenza..
Se sei umile, Iddio può trasformare la tua vita, può operare in te e per mezzo di Te.
Lui non è cambiato: Il Signore che parlò, parla ancora; il Dio che guarì, guarisce ancora; il Dio che salvò, salva ancora.
E’ Lui che si lamenta, perché non trova “agenti” terreni su cui operare, ed è per questo che hai bisogno di predisporre la tua vita, in modo che tu sia uno di quegli strumenti che Dio userà per portare salvezza e guarigione.
Abbiamo letto che Gesù vuole discepoli, non adepti che si aggiungono tanto per avere una religione.
Come si comportò Lui, anche noi di conseguenza dobbiamo comportarci, e Lui umiliò se stesso. Tutta la Scrittura è un richiamo all’umiltà per poter vedere Dio all’opera. Le benedizioni del Signore non si riferiscono alla nostra vita dopo la morte, bensì ad oggi.

“Beati i mansueti, perché erediteranno la terra” Matteo 5:5 .
La mansuetudine ha a che fare con l’umiltà. Leggete tutto Isaia 61, parla proprio di un popolo, di una razza, riconosciuta dalle nazioni non per la sua organizzazione o per le sue ricchezze, ma per la sua umiltà e per la benedizione di Dio che riposa su di essa.

R.D.
Sassuolo, 29/06/08