Cantico dei Cantici 4:12-16
Nel Vangelo di Matteo 21:33, Gesù definisce la chiesa una vigna recintata. Giardino e vigna producono una varietà di piante che richiedono lavoro e custodia e sono preferibilmente recintati, per evitare l’accesso agli estranei e agli animali che potrebbero danneggiare le piante.
Il poema d’amore del Cantico dei cantici, profeticamente parla della chiesa e di Cristo.
V.12 “…sposa mia, tu sei un giardino serrato, una sorgente chiusa…” sono espressioni allegoriche in tono vezzoso, dove la chiesa è definita giardino serrato, perché appartiene esclusivamente a lui, allo sposo.
Le piante sono aromatiche, ognuna delle quali produce il suo frutto ed esala il proprio profumo. E’così di ogni membro di chiesa, egli offre la sua specialità di frutto personale e spontaneo e ” Per mezzo di Gesù, dunque, offriamo continuamente a Dio un sacrifìcio di lode: cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome “, (Ebrei 13:15) e “…per mezzo nostro spande dappertutto il profumo della sua conoscenza. Noi siamo infatti davanti a Dio il profumo di Cristo…” (2 Corinzi 2:14).
V. 15 Le parole della chiesa, la sposa, sembrano dire allo sposo: “Se io per te sono un giardino serrato, tu sei la sorgente d’acqua viva che dai vita al giardino e lo fai germogliare “. Anche la sposa risponde in tono confidenziale ed è quanto si verifica in mezzo a noi quando insieme adoriamo il Signore spontaneamente con frasi del tipo: “Gesù ti amo, sei prezioso, sei la mia vita, sei il mio amico fedele.” Non tutti con le stesse espressioni, ma ognuno con frasi proprie, esprimiamo il nostro sentimento.
Non può esistere un giardino fertile e ridente se manca l’acqua, così come non può esistere chiesa se manca Gesù Cristo, perché mancherebbe la vita. Per questa ragione alla chiesa di Laodicea viene detto:
“Così, perché sei tiepido, e non sei né freddo né fervente, io ti vomiterò dalla mia bocca. Poiché tu dici: io son ricco, e mi sono arricchito, e non ho bisogno di nulla, e non sai che tu sei infelice fra tutti, e miserabile e povero e cieco e nudo” (Apocalisse 3:16-17).
La fonte dell’acqua è Cristo: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi ti dice: dammi da bere, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato dell’acqua viva”( Giovanni 4:10) e “Chi crede in me, come ha detto la scrittura, fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno “( Giovanni 7:38).
V.16. “Sorgi vento, soffia sulle piante per spandere gli aromi” . Il vento è l’ altro elemento indispensabile alla chiesa e lo troviamo in questo verso. Il vento che viene invocato è lo stesso di Atti 2:2,4 senza il quale, il profumo della conoscenza di Cristo, non poteva essere sparso e non sarebbe arrivato fino a noi. Qualcuno ha detto “Quando il suono forte del vento impetuoso diminuisce o non soffia più, gli uomini nella chiesa cercheranno di sostituirlo con altri suoni terreni”. Il vento non solo fa spandere il profumo della conoscenza di Cristo, ma anche fa irrobustire le piante . Con l’acqua (la parola) le piante germogliano e con il vento (lo Spirito Santo) si spande il profumo della conoscenza.
La sposa di Cristo vista come un giardino richiama alla mente un altro giardino: l’Eden, luogo di delizie, il paradiso terrestre (Genesi 2:8-10). Qui, lo sposo e la sposa erano Adamo ed Eva, l’acqua del giardino era un fiume che si divideva in quattro bracci per poter irrigare tutto il giardino; noi abbiamo un Vangelo diviso in quattro capi, che possiamo chiamare evangelo fiume, la parola è l’acqua.
Il serpente non avrebbe dovuto trovarsi in quel luogo, Dio esigeva vigilanza da Adamo, ma forse lui non aveva preso sul serio l’ordine ricevuto. Sappiamo che le conseguenze furono disastrose per lui e per l’umanità intera. Dio fece allora la promessa di un secondo Adamo, che avrebbe schiacciato il capo al serpente e un nuovo giardino che sarebbe stato affidato al secondo Adamo (Genesi 3:15).
Isaia 51:3 “Così l’Eterno sta per consolare Sion, consolerà tutte le sue rovine, renderà il suo deserto pari ad un eden, e la sua solitudine pari ad un giardino dell’Eterno. Gioia ed allegrezza si troveranno in mezzo a lei, inni di lode e melodie di canti “.
Questa è la chiesa, questa è la sposa. Notate, consolerà tutte le sue rovine e renderà il suo deserto pari ad un Eden.
Rovine e deserto, sono caratteristiche dell’umanità dopo il peccato del primo Adamo e così eravamo ognuno di noi prima di conoscere il Signore. Oggi siamo la chiesa del Signore, la sua sposa: gioite, esultiamo, cantiamo inni di lode al Dio vivente. Il serpente antico fu vinto alla croce ma non si è ancora arreso, sta cercando di secolarizzare la chiesa e renderla un deserto, ma Gesù ci ha promesso che le porte dell’Ades non potranno vincerla.
La chiesa di Corinto stava scherzando con il fuoco perciò l’apostolo Paolo dovette scrivere ”… sono geloso di voi d’una gelosia di Dio, perché vi ho fidanzati ad un unico sposo, per presentarvi come una casta vergine a Cristo. Ma temo che come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così le vostre menti siano corrotte e sviate dalla semplicità e dalla purità rispetto a Cristo ” ( 2 Corinzi 11:2-3) .
Gesù stesso sta preparando la sposa, Efesini 5:25-27 ”…Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei, per santificarla dopo averla purificala lavandola con l’acqua della parola, per farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile” .
A conclusione ecco come apparirà questa “sposa” in quel giorno: “Chi è colei che appare come l’alba, bella come la luna, pura come il sole, tremenda come un esercito a bandiere spiegate? ” ( Cantico dei C. 6:10).