Dio e il Suo tesoro


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6 Aprile 2007

Il brano che stiamo per leggere in Apocalisse 22: 6-21 è un messaggio a doppio effetto, perché è contemporaneamente, un avvertimento e una ricompensa.

Poi mi disse: “Queste parole sono fedeli e veritiere; e il Signore, il Dio degli spiriti dei profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi ciò che deve accadere tra poco”.”Ecco, sto per venire. Beato chi custodisce le parole della profezia di questo libro”.
Io, Giovanni, sono quello che ha udito e visto queste cose. E, dopo averle viste e udite, mi prostrai ai piedi dell’angelo che me le aveva mostrate, per adorarlo. Ma egli mi disse: “Guàrdati dal farlo; io sono un servo come te e come i tuoi fratelli, i profeti, e come quelli che custodiscono le parole di questo libro. Adora Dio! Poi mi disse: “Non sigillare le parole della profezia di questo libro, perché il tempo è vicino. Chi è ingiusto continui a praticare l’ingiustizia; chi è impuro continui a essere impuro; e chi è giusto continui a praticare la giustizia, e chi è santo si santifichi ancora”. “Ecco, sto per venire e con me avrò la ricompensa da dare a ciascuno secondo le sue opere. Io sono l’alfa e l’omega, il primo e l’ultimo, il principio e la fine. Beati quelli che lavano le loro vesti per aver diritto all’albero della vita e per entrare per le porte della città!Fuori i cani, gli stregoni, i fornicatori, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna. Io, Gesù, ho mandato il mio angelo per attestarvi queste cose in seno alle chiese. Io sono la radice e la discendenza di Davide, la lucente stella del mattino”. Lo Spirito e la sposa dicono: “Vieni”. E chi ode, dica: “Vieni”. Chi ha sete, venga; chi vuole, prenda in dono dell’acqua della vita. Io lo dichiaro a chiunque ode le parole della profezia di questo libro: se qualcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali i flagelli descritti in questo libro; se qualcuno toglie qualcosa dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dell’albero della vita e della santa città che sono descritti in questo libro. Colui che attesta queste cose, dice: “Sì, vengo presto!”Amen! Vieni, Signore Gesù! La grazia del Signore Gesù sia con tutti.

E’ uno dei brani più emozionanti della Bibbia; è l’ultimo capitolo dell’Apocalisse ed è il compendio, la conclusione dell’insegnamento di Gesù Cristo. Nel leggere questo brano, si realizza con entusiasmo quello che oggi con occhio umano non si vede, ossia la Gloria, la rivelazione di Gesù Cristo, ma anche del Suo popolo da Lui riscattato con il Suo sangue.. Alla percezione spirituale della presenza di Dio con gli anziani e i Suoi angeli si aggiunge quella di noi Suo tesoro, a conferma della richiesta di Gesù che troviamo già in Giovanni 17: 24.: “Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche quelli che tu mi hai dati, affinché vedano la mia gloria che tu mi hai data; poiché mi hai amato prima della fondazione del mondo.”
Davanti a questa descrizione, per forza dobbiamo ricordarci che se noi andremo a ereditare queste cose meravigliose è perché Gesù l’ha desiderato. Ancora non era morto sulla croce, ma Lui desiderava intensamente questo. Ognuno di noi è uno di quelli che Iddio ha dato a Gesù per la salvezza. E il desiderio di Gesù per noi è che dove è Lui, siamo anche noi.
Nella lettera agli Efesini troviamo anche affermare che lì sul trono dove è seduto Cristo, siamo seduti anche noi. Questo ci ricorda il regnare, di “servi” che regnano.
“E qui non ci sarà più notte alcuna e non avranno bisogno di luce di lampada né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà, ed essi regneranno nei secoli dei secoli.” (Apocalisse 22:5)
Questo riferimento ai servi che regnano è incredibile! Siamo partiti come servi, ma è avvenuta una cosa speciale: Gesù è il Signore che ha usato questa Sua signoria per liberarci dalla schiavitù e per farci regnare. E’ proprio un Padrone speciale che condivide la Sua gloria con quanti credono in Lui (vedi Giovanni 17:22 “Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me…”).

L’avviso di questo capitolo dell’Apocalisse è che purtroppo ci sono persone che non erediteranno, che non regneranno a causa dell’orgoglio umano e già il profeta Isaia (2:12) parla di un giorno particolare, che manifesterà tutto questo:
“Il SIGNORE degli eserciti ha un giorno contro tutto ciò che è orgoglioso e altero, e contro chiunque s’innalza, per abbassarlo” .
Il Signore ha fissato un giorno, che può essere imminente o può tardare, per vendicarsi di tutto ciò che è orgoglioso e altero, superbo, contro chiunque si è innalzato. Ma nessuno di noi sa quando accadrà, neanche Gesù, ma una cosa è certa: in quel giorno lo abbasserà.

Notate i versi 18, 19 dell’ Apocalisse, “Io lo dichiaro a chiunque ode le parole della profezia di questo libro: se qualcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali i flagelli descritti in questo libro. Se qualcuno toglierà qualcosa dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dell’albero della vita e della santa città che sono descritti in questo libro.”
Cosa ci vogliono dire questi versi? Tutto quello che il Signore ha detto, andrà a buon fine, nel senso che si adempierà. Ma se qualcuno, durante il tragitto della propria vita, altera, modifica le parole di Dio così come sono, se la vedrà direttamente con Lui.
E il messaggio principale è che tutti siamo peccatori, tutti abbiamo peccato e siamo privi della Gloria di Dio (Romani 3:23). Nessuno di noi può dire, rispetto ad un altro fratello, di essere stato bravo. Tutti abbiamo peccato. La Bibbia dice ancora che “Non c’è nessun giusto, neppure uno.” (Romani 3: 10)e così come il peccato è entrato nel mondo per un uomo, per un altro uomo, Gesù, la salvezza è entrata. In modo tale che nessuno possa incolpare Adamo per la condizione in cui si trova. Al contrario, dobbiamo dire che sebbene Adamo ed Eva abbiano portato il peccato, grazie siano rese a Dio che ha mandato Gesù per togliere il peccato dal mondo.
D’altronde Giovanni Battista disse così: “Ecco l’Agnello di Dio che toglie il peccato dal mondo!” (Giovanni 1: 29).
Questa realtà tocca tutti quanti noi: senza Dio, senza il Suo intervento di salvezza, saremmo stati persi. In Romani 6:23 leggiamo che “Il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.” La paga del peccato è la morte, la separazione. Ma il dono di Dio si contrappone. Prima del peccato c’era solo la volontà di Dio, che ha creato l’uomo col libero arbitrio.

Non ha dato vita ad un robot, una macchina, ma ad un uomo col quale potesse dialogare e col quale avere un rapporto d’amore.
Iddio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza”.Voleva qualcuno che interagisse con Lui in un rapporto d’amore.
L’uomo era indipendente e durante la giornata gestiva il proprio compito di guardiano, gestore del giardino dell’Eden. Ma, “in sul far della sera”, Iddio si incontrava con l’uomo. Questo era chiamato “Paradiso”, perché l’uomo aveva comunione con Dio ed era soddisfatto. Quando arrivò il tempo giusto, Iddio gli provvide la moglie per questo motivo Adamo disse enfaticamente: “Finalmente!”. Espresse quello di cui sentiva il bisogno, ma il Signore non gliela provvide subito. Passò del tempo e, come nel matrimonio, ci vuole il suo tempo di preparazione. Quando arriva il momento giusto, l’altra parte è un completamento, ma solo quando arriva il momento giusto.
In questa situazione troviamo felicità, paradiso. Ma poi arriva il peccato dell’orgoglio, quando Satana inizia ad instillare nella mente di Eva il dubbio che le parole di Dio fossero vere.
In seguito Satana richiamò, fece mettere in evidenza ad Eva il suo orgoglio. “Sei come Dio”, la New Age va predicando questo. Ma anche senza predicarlo, molte persone dicono di essere Dio, perché si vogliono sentire liberi, padroni di se stessi. Questo è il peccato principale che ha portato l’uomo alla rovina: l’orgoglio, l’esaltazione di sé stessi. Il giorno del Signore che è stato preposto per fare giustizia è contro tutto ciò che è orgoglioso, che si eleva contro il timore di Dio. Il timore di Dio non è paura, ma rispetto. Consiste nel prendere alla lettera le parole del Signore, senza discuterle, e metterle in pratica. Da questo si distingue una persona che ha timore del Signore da un’altra che non ne ha, che aggiunge o toglie dalla Parola di Dio.
Spostiamoci e leggiamo Malachia 4: 2, 3
Ma per voi che avete timore del mio nome spunterà il sole della giustizia, la guarigione sarà nelle sue ali; voi uscirete e salterete, come vitelli fatti uscire dalla stalla.
Voi calpesterete gli empi, che saranno come cenere sotto la pianta dei vostri piedi, nel giorno che io preparo”, dice il SIGNORE degli eserciti.
Un vitello che per un periodo di tempo è stato tenuto in una stalla e poi viene liberato, ha queste reazioni: comincia a sentire il senso della liberazione, facendo movimenti strani. Con Cristo noi abbiamo la libertà. Siamo stati tolti da questa stalla, che era il peccato, che tiene prigionieri gli uomini. Ma l’inganno del nemico è sempre questo: ci ha fatto crescere in una gabbia. Le sue proposte sono cose vane, hanno l’esteriore, ma al loro interno non c’è nulla. E’ tutto un inganno. I consigli del nemico delle anime nostre hanno convinto Adamo ed Eva a ribellarsi alla Parola di Dio. Questa ribellione ha procurato la morte, la separazione dal Signore. Abbiamo appena letto in Malachia, che per color che temono Iddio e che hanno ricominciato a temerLo, spunterà il sole della giustizia, la guarigione sarà nelle sue ali; voi uscirete e salterete, come vitelli fatti uscire dalla stalla.
“Essi saranno (= ossia quelli che temono il Signore), nel giorno che io preparo ( = nel giorno del giudizio), saranno la mia proprietà particolare” (un’ altra traduzione, dice “Saranno i miei gioielli particolari, il mio tesoro particolare” ) , dice il SIGNORE degli eserciti; “io li risparmierò, come uno risparmia il figlio che lo serve” (Malachia 3:17).
In quel giorno di vendetta, il Signore mostrerà alle genti il Suo tesoro che è composto da tutti quelli che hanno avuto il timore del Signore. In contrapposizione agli orgogliosi che hanno dato retta al proprio io, ci sarà un popolo che ha accettato il sacrificio di Gesù per la propria salvezza e quel popolo sarà custodito come un tesoro. Coloro che hanno smesso di temere Iddio, pensando di poterLo anche sfidare, sovvertendo e trascurando, beffandosi della profezia di questo libro che abbiamo letto, avranno un giorno dedicato a loro per ascoltare la sentenza di morte.
Sapete che Satana era un angelo e fu precipitato dal cielo. A lui è già stata assegnata la sua condanna definitiva. Anche se sta avendo un tempo di libertà e sta operando a più non posso, cerca di vendicarsi indirettamente (non può farlo in maniera diretta, perché sa che è sconfitto) del fatto che Iddio lo abbia scacciato fuori dalla Sua presenza. Satana si vendica cercando di convincere i credenti a non mettere in pratica la Parola di Dio e i non credenti a contare sul proprio orgoglio. Mostra rispetto a Dio, ma verso gli uomini si mostra come un leone ruggente, per cercare di divorarli.
La ribellione è la specialità del nemico dell’anima tua: ti vuole fare ribellare alla Parola di Dio. Ma a coloro che temono il Suo nome, spunterà il sole della giustizia, la guarigione sarà nelle sue ali; voi uscirete e salterete, come vitelli fatti uscire dalla stalla.
Quando Satana parlò con Dio nei luoghi celesti, Iddio gli chiese: “Da dove vieni?”E lui rispose: “Dal perlustrare la terra”. Iddio gli domandò se aveva visto il Suo servo Giobbe, un uomo integro. Conoscete la storia. Anche se a Giobbe furono tolte tutte le ricchezze, i figli, e la salute, Giobbe non rinnegò mai Iddio. E quando la moglie lo avvicinò e gli chiese se ancora credeva in Dio, gli disse: “Ma lascia stare Dio, e muori!”. Giobbe rispose alla moglie: “Tu sei pazza. Abbiamo accettato il bene da Dio e ora non accetteremmo il male?” e in seguito ribadiva ” Io so in chi ho creduto!”.
Sai tu in chi hai creduto? O hai solo una religione? Io non ho una religione, ma so in chi ho creduto e vivo in questo mondo conoscendo questa realtà. E se mi incontro con i fratelli è per un’ esigenza, per amore verso il Signore. Ci ha messi insieme e se manca qualcuno, sentiamo la mancanza l’uno dell’ altro. E soprattutto ti preoccupi che non si perda, perché la Bibbia dice che chiunque trascura la propria radunanza, questa è la fine che fa, si perde.
Però abbiamo questa Parola: che per chiunque ubbidisce e non si ribella , il sole della giustizia si è alzato e sotto le ali di Dio c’è guarigione. Non abbiamo un Dio che ci controlla, ma un Dio sotto le cui ali c’è guarigione. Satana ha cercato di vendicarsi, vuole disonorare il nome di Dio, ma noi siamo qui perché vogliamo onorarLo. E’ una guerra frontale. Onoriamo il nome di Dio mettendo in pratica le Sue parole, senza aggiungere o togliere. Qualcuno può dire “è da una vita che vivo così e Dio non mi ha ancora distrutto”, ma leggiamo in 2 Pietro 3:9 “Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento.”
E’ paziente, ma ha fissato già un giorno. E tutti quelli che non si sono ravveduti della loro condotta impostata sull’orgoglio, devono sapere che quel giorno sarà riservato al Giudizio di Dio. “Poiché, ecco, il giorno viene, ardente come una fornace; allora tutti i superbi e tutti i malfattori saranno come stoppia. Il giorno che viene li incendierà”, dice il SIGNORE degli eserciti, “e non lascerà loro né radice né ramo” (Malachia 4:1)
Sarà un giorno devastante, tremendo e non ci sarà più il ricordo di queste persone. In quel giorno Dio avrà vicino a sé un popolo chiamato “il Suo tesoro”, e dall’altro lato, ci saranno i riottosi, gli orgogliosi, coloro che si sono ribellati alla Sua Parola ed al Suo amore..
“Ma per voi che avete timore del mio nome spunterà il sole della giustizia, la guarigione sarà nelle sue ali.” ALLELUIA!
Davide Rauti